Oltre a trattare le disfunzioni del soggetto sportivo, prendo in carico le patologie muscolo-scheletriche di tutte le fasce di età: disturbi dell’adolescente, dell’anziano, legati alla sedentarietà, alla postura e alle condizioni lavorative.
Sono disponibile per effettuare la fisioterapia domiciliare a Modena. Effettuo trattamenti per le persone che non possono recarsi presso lo studio, per recupero post-intervento ortopedico, prevenzione delle cadute e mantenimento motorio nel soggetto anziano.
Con disturbi da sovraccarico ci si riferisce ad una serie di condizioni che non derivano da traumi diretti, ma nascono da sforzi, spesso eccessivi, ripetuti nel tempo. Molti di questi sono tipici dei soggetti sportivi, ma si osservano molto di frequente anche nelle persone non sportive o che praticano sport occasionalmente a livello amatoriale. Basti pensare alle tendiniti e tendinopatie (descritte nella sezione legata allo sportivo): l’epicondilite o gomito del tennista è una condizione che si verifica spesso anche a chi fa pesanti lavori manuali, a genitori che tengono spesso in braccio un bambino appena nato e a chi lavora molto tempo al pc usando il mouse. Altri esempi molto comuni di disturbi legati al sovraccarico sono la fascite plantare fra chi va a camminare, la tendinite achillea, la sindrome femoro-rotulea e la metatarsalgia.
Comunemente nota come “mal di schiena” si tratta di un disturbo molto frequente che colpisce circa l’80% dei soggetti almeno una volta nella vita. Il dolore lombare colpisce maggiormente la zona compresa tra il margine inferiore dell’arcata costale e le pieghe glutee inferiori, con eventuale irradiazione posteriore alla coscia. Quando il dolore riguarda i distretti superiori del rachide si parla di dorsalgia e di cervicalgia. Durante la valutazione bisogna escludere le cause di mal di schiena più severe quali ernie, stenosi spinale, spondilosi/spondilolistesi, frattura, che rappresentano solo dall’1 al 4% dei casi. Fortunatamente nell’85% dei casi la lombalgia è dovuta a cause muscolo-scheletriche non gravi con prognosi benigna. I dolori lombari che rientrano in questa grande categoria possono avere diverse cause, fra cui il tipo di lavoro, la sedentarietà, sforzi eccessivi, traumi, posture mantenute per lungo tempo, ma anche da stress e talvolta da determinate condizioni psico-sociali (depressione e ansia). Il trattamento prevede innanzi tutto uno stile di vita attivo ed esercizi personalizzati abbinati alla terapia manuale specifica in base alle caratteristiche del paziente.
Viene comunemente chiamata anche lombosciatalgia, e cruralgia ma il termine tecnico è radicolopatia lombare. È caratterizzata da forte dolore (spesso bruciante, indicato talvolta come una scarica, coltellata, formicolio o scossa) irradiato ad uno o più dermatomeri lungo la coscia che solitamente scende sotto al ginocchio fino al piede, in combinazione con disturbi neurologici (quali perdite o alterazione della sensibilità, della forza e dei riflessi osteo-tendinei). La causa più frequente di questo disturbo è l’ernia del disco (nelle sue varie forme) che può comprimere la radice del nervo, ma può essere dovuta anche alla presenza di osteofiti ossei in prossimità della radice nervosa, da stenosi (ossia un restringimento del canale vertebrale) e da fenomeni degenerativi (fra cui i traumi) a carico delle articolazioni zigo-apofisarie o dei tessuti peri-articolari. In prima seduta è fondamentale raccogliere la storia clinica dei sintomi ed effettuare l’esame neurologico che valuta la sensibilità, la forza e i riflessi per decidere se è necessario l’invio al medico di riferimento. In caso contrario l’intervento fisioterapico sarà rivolto inizialmente alla riduzione dei sintomi e al miglioramento del dolore grazie a specifiche tecniche sulla radice nervosa e posizioni antalgiche da eseguire anche a domicilio. Successivamente alla fase acuta è importante accompagnare il recupero con esercizi attivi, abbinati a tecniche di neurodinamica per ristabilire la salute del nervo e di terapia manuale sul sistema muscolo-scheletrico.
La scoliosi è definita come una deformazione pluridimensionale della colonna vertebrale che presenta una rotazione dei processi spinosi. La sua origine è ancora incerta (idiopatica nell’80% dei casi), ma nel 40% dei casi vi è una familiarità. Le patologie scoliotiche sono evolutive, in particolare durante i picchi di crescita ma anche se in modo più lieve durante l’età adulta. Per questo motivo la diagnosi e il trattamento devono avvenire in fase precoce; è necessaria la visita medica per valutare il grado di scoliosi per valutare se c’è indicazione all’utilizzo del corsetto (in genere se l’angolo di Cobb è maggiore di 30 gradi). Inoltre, è importante intraprendere un programma di allenamento di forza e propriocezione dei muscoli del tronco e della colonna per fermare la progressione della curva durante la pubertà, prevenire sindromi dolorose della colonna, evitare complicanze respiratorie e per migliorare l’estetica e la postura.
È stato osservato che le cadute avvengono almeno una volta all’anno nel 30% dei soggetti di età uguale o superiore a 65 anni e sono la principale causa di infortunio (che porta ad immobilizzazione e perdita progressiva delle autonomie), di ingresso ospedaliero e di morte nei soggetti di questa fascia di età. Inoltre, i soggetti spesso non riferiscono volontariamente di essere caduti in passato, per questo viene raccomandato uno screening annuale per le cadute nelle persone di età uguale o superiore a 65 anni. Le cause che portano alla caduta possono essere varie (origine neurologica, vestibolare, vascolare etc.) per cui è necessario uno screening medico iniziale, ma possono verificarsi anche per una scarsa forza muscolare dovuta all’eccessiva sedentarietà. Infatti, è stato dimostrato come un programma di esercizi specifici mirato ad aumentare la forza, la resistenza e al miglioramento dell’equilibrio porti ad una riduzione significativa del numero di cadute nei soggetti anziani, mantenendo le autonomie e riducendo il bisogno di assistenza di un caregiver. Il fisioterapista effettua una serie di test per verificare il rischio di caduta e indirizzare il paziente verso un allenamento specifico.